Lettera di don Francesco “Cecchino” Nisoli 20 aprile 2008
La foresta verde che ci da la speranza di un mondo nuovo, già sta crescendo. Non impediamo questa crescita!
Lasciamo crescere la nostra foresta "Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce". Frase questa che mi è venuta in mente osservando i lavori che le bambine e i bambini delle nostre scuole hanno fatto. Infatti, in essi è presente il desiderio, il sogno, l'utopia di una umanità che viva nella fratellanza e nella pace.
Un sogno realizzabile E questo entra nelle nostre possibilità di realizzazione, anche se esige forza, costanza, recupero di valori autentici, in base ai quali portare avanti la nostra vita. Certo, ci vuole la convinzione che "possiamo farcela". Non solo, ma che "possiamo farcela insieme", dove ognuno ci mette la sua parte. Narra un proverbio brasiliano che la foresta prese fuoco. Tutti gli animali fuggivano, cercando di mettersi in salvo. Ma un piccolo uccello, tra l'altro bellissimo, chiamato "beja-flor" (bacia fiore), andava facendo cadere nella foresta alcune gocce di acqua a ogni viaggio che faceva. Gli altri animali lo deridevano, dicendogli che non ce l'avrebbe fatta a spegnere il fuoco e che, il fumo gli avrebbe rovinato la bellezza. Al che rispose: "io faccio la mia parte", continuando così a svolgere il lavoro, anche ingrato e rischioso. Penso che "la nostra parte" sia quella di aiutare questi bambini a coltivare il loro sogno di fratellanza e di pace. Mi ha colpito un lavoro in cui due mani, uscendo una da una casa e l'altra da piccoli appartamenti, si davano la mano e anche molti altri lavori inneggiando all'essere bambini, uguali in tutti i paesi del mondo. i bambini non hanno frontiere dove abitano, di che colore siamo, non importa se siamo ricchi o poveri. Importante è che possiamo stringerci la mano e, amandoci, costruire un mondo giusto, dove tutti avremo le stesse possibilità. E allora la pace, quella vera, trionferà.
Speranza, etica, solidarietà Ma questi bambini che cosa incontrano quando escono
dall'ambiente della scuola e dell'oratorio? Quale aria respirano nel nostro
mondo di adulti? L'aria pulita della solidarietà e della speranza, alimentata
dalla brezza dell'amore, o l'aria inquinata del pessimismo e della mancanza dei
valori, alimentata dal vento dell'egoismo? Nel suo libro "Competitività e
Solidarietà - educare alla speranza", un teologo nord-coreano, che vive
attualmente in Brasile, scrive a conclusione del suo libro: "in fin dei
conti, etica è vivere in questo mondo in modo solidale". E questa
solidarietà non può avere confini geografici, né di razza, né di tempo, ma è
qualcosa che deve far parte dei valori fondamentali della nostra vita.
Ricordando il racconto evangelico del giudizio Universale (Mt 25,31-46), dove
appare chiaro che ciò che più conta nella vita è il vivere la solidarietà e su
cui verremo giudicati. Possiamo ricordare anche la parabola del Buon Samaritano
(Lc 10,29-37), dove la solidarietà è vissuta concretamente con un nemico
incontrato per strada. Questo è quello di cui hanno bisogno i nostri bambini e
i nostri ragazzi: sentire nel mondo degli adulti la gioia di vivere, la
solidarietà, uno dei valori fondamentali che può portare a vivere la pienezza
dell'amore nella fratellanza, nella giustizia, nella pace. Più volte Gesù ci
invita a diventare come bambini, il che vuol anche dire di essere capaci, come
loro e con loro, di sognare un mondo e una vita di amore e di pace. Invece
molte volte, magari involontariamente, togliamo ai nostri bambini il sogno e l
speranza di vivere nella pace e nella fratellanza, perché troviamo in noi
adulti egoismo, sete di vendetta, incomprensione, mancanza di solidarietà. "Guai
a quello che scandalizza uno di questi piccoli" dice Gesù. E non abbiamo
mai pensato che certi nostri atteggiamenti potrebbero essere causa di scandalo
per i nostri bambini? La
foresta verde che ci da la speranza di un mondo nuovo, già sta crescendo. Non
impediamo questa crescita! Anzi, favoriamola attraverso un diverso modo di
vivere e di pensare, e anche attraverso la capacità di ridimensionare certe
nostre esigenze.
in occasione del V° Concorso Volontariato-Scuola dal titolo "BRASILE - ITALIA SIAMO SEMPRE BAMBINI" in collaborazione con le scuole dell'infanzia e primarie del territorio.